Vero o Falso?

In un ambiente in continua espansione di dati e informazioni, e di
agenti in grado di svolgere qualunque tipo di azioni su queste, tra
le competenze di base, essenziali per ogni aspetto della vita,
rientra la capacità di cercare, decodificare e utilizzare
consapevolmente e criticamente l’informazione.
La padronanza delle strategie di ricerca di informazione
prevedono la capacità di valutare provenienza, qualità e credibilità
delle fonti informative, e di giudicare la qualità e la completezza
delle informazioni raccolte, anche a partire dalle dinamiche
utilizzate dai motori di ricerca e da repertori di risorse.
Educazione all’informazione significa, in un senso più ampio,
comprendere le dinamiche associate alla profonda evoluzione che
ha investito l’ecosistema della produzione e della distribuzione di
informazione.

L’affidabilità delle fonti

Dare credito e fidarsi delle fonti. Questa è la sfida a cui il cittadino è chiamato nel momento in cui fruisce e produce informazioni nel web 2.0. Tale esperienza avviene in un contesto segnato dal sovraccarico informativo, o diluvio informativo, ossia un contesto segnato da un’enorme quantità di contenuti prodotti e scambiati. In un minuto del 2021, ad esempio, avvengono 4,2 MM di ricerche su Google, 694K video sono visti su TikTok.

In questo scenario, la competenza di base non è dunque la ricerca delle informazioni, ma la loro selezione. È l’esperienza con cui lo studente e l’insegnante si confrontano ogni giorno: occorre più tempo per dire “trovare delle informazioni sulla Spagna” che non a digitare “Spagna” su un motore di ricerca e visualizzare centinaia di migliaia di fonti. Il problema è dunque ragionare sui criteri di selezione, che tendono a essere solamente le prime posizioni assegnate dal motore di ricerca.

Voce del verbo ascoltare!

Descrizione attività: scannerizzare QR code, ascoltare un verso e associarlo ad un animale. Allenare uno dei cinque sensi, l’udito, in modo dinamico: scannerizzare QR code, ascoltare, associare l’informazione audio all’informazione visiva.

Setting: l’attività deve essere svolta in uno spazio ampio, conosciuto dai bambini: sezione, corridoio, palestra, giardino.  In tutto lo spazio sono stati appesi QR code stampati (e plastificati). Al centro dello spazio c’è una scatola chiusa contenente flashcards (plastificate) con raffigurati diversi animali. Le carte devono corrispondere in quantità ai QR code disponibili. Inoltre, ci saranno altri QR di colore diverso che serviranno solo per la prima fase dell’attività.

Videogame e pubblicità

La messa a disposizione di nuove piattaforme e strumenti di comunicazione ha comportato profondi cambiamenti nel mondo del marketing. L’obiettivo delle aziende è sempre più il coinvolgimento diretto del pubblico, la fidelizzazione del consumatore al brand mediante contenuti unici, distintivi ed emozionanti. Non stupisce quindi che il mondo del gaming, grazie alla sua capacità di catturare l’attenzione e interagire con un’ampia fascia di utenti, sia divenuto uno dei medium più appetibili. Grandi e piccole realtà imprenditoriali scelgono sempre più spesso di destinare parte dei propri budget pubblicitari alle due principali strategie di marketing legate al mondo dei videogiochi: l’in-game advertising e l’advergaming. 

Algoritmi e Intelligenza Artificiale

Viviamo un momento storico basato sull’economia della conoscenza, nella quarta rivoluzione, quella dell’infosfera
(Floridi 2017), dove dalle informazioni, che noi stessi lasciamo in rete nel momento in cui mettiamo un like, postiamo
una foto, commentiamo un post, tagghiamo un luogo o utilizziamo un qualsiasi servizio, è possibile estrapolare un
valore. A differenza di un tempo dove il valore era dato dal possesso di cose (terra, merci, edifici) oggi il valore nel
sistema economico (Capitalismo digitale) è legato alle informazioni possedute (Rivoltella, 2020).